Un dado parametrico per i giochi da tavolo

Ai miei bambini piace molto giocare al vecchio Nomi-Cose-Città (noto come Boy-Girl-Animals in inglese). Non riesco ad immaginare qualcuno che non conosca questo gioco: quando andavo io alle elementari usavamo farlo a scuola durante le ore di buca e vedo che anche i miei bambini fanno così, per cui sembra che la tradizione non si sia interrotta.

Ho trovato che il vecchio sistema di scrivere le lettere sul foglio per poi farle colpire da un giocatore bendato fosse un cattivo sistema sotto vari punti di vista: non puoi usare questo metodo perchè se appoggi il foglio al tavolo, i bambini ti rovinano tutti i tavoli, se al contrario lo si fa tenere in mano ad una persona, ben teso, sospeso in aria, si rischia di perdere la funzionalità di un arto (mia figlia per poco non mi trapassava una mano con la penna). Ho pensato così di utilizzare un dado: sarebbero “bastate” 20 facce che contenessero tutte le lettere dell’alfabeto escludendo H e WXYJK. Diciamo che per nomi-cose-città si sarebbe dovuto escludere, magari, anche la Q, ma un dado a 19 facce è un po’ improbabile, non dico che non esiste ma io non l’ho mai visto.

Forte della fiducia che ho in OpenScad, tool che ho imparato ad usare da poco e che ritengo davvero potentissimo perchè ti permette di disegnare in 3D scrivendo un semplice programma, mi sono messo a cercare se qualcuno avesse già pensato ad un dado parametrico e, come mi aspettavo, la risposta è stata si. Su Thingiverse ho trovato questo Dado parametrico realizzato di Mike Koss. Nella descrizione viene riportato Solidi platonici, ovvero solidi regolari. Anche se dalle immagini non sembra, si tratta di solidi regolari perchè semplicmente gli spigoli sono smussati lungo una sfera. Si osservi, ad esempio, sulla pagine di Thingiverse, l’immagine del dado a 20 facce:

Il D20 (termine che si usa per indicare un dado a 20 facce) è un icosaedro ed è realizzato con 20 facce a forma di triangolo equilatero mentre qui notiamo che nei vertici sono presenti dei pentagoni che tagliano gli angoli dei triangoli: in realtà questo deriva dal fatto che il solido è ricavato da una sfera (se notate, i pentagoni sono incurvati) è una cosa un po’ voluta dato che stiamo realizzando un dado e quegli spigoli aiutano molto nel rotolamento dello stesso.

I solidi sono realizzati con OpenScad ed è presente il sorgente, questo vuol dire che possiamo modificarli a piacimento. Se non abbiamo installato OpenScad, facciamolo, e prima di editare il sorgente per i dadi bisogna installare la libreria write.scad di Harlan Martin.

Dopo aver estratto il contenuto del file zip, questo va copiato in Openscad/libraries/write. La cartella “write” normalmente non è presente: dobbiamo crearla noi e copiarci dentro i files direttamente senza mettere ulteriori sottocartelle (in parole povere il file write.scad deve trovarsi in Openscad/libraries/write). Dopo aver fatto queste operazioni possiamo passare a modificare il dado. Diamo doppio click sul file dice.scad per aprirlo in Openscad.

Alla riga 17 c’è una variabile che imposta il raggio del dado:

R = 40;

Il valore è espresso in mm, con 40 verrà fuori un dado di 8 cm di larghezza come quello che ho realizzato io, che, vi assicuro, è davvero grosso e di un certo effetto, per contro richiede molte ore di stampa.

Alla riga 9 viene definito quale dado generare:

PART = "ALL"; // ["4", "6", "6a", "8", "12", "20", "20a", "ALL"]

Di default c’è scritto “ALL” e vedete che nella preview compaiono tutti i dadi. Naturalmente non è il caso di generare l’STL con tutti i dadi, ma mettiamo solo quello che ci interessa. Nel mio caso ho scritto “20a”. La differenza tra “20” e “20a” è che il primo ha scritto sulle facce, di default, i numeri da 1 a 20, il secondo di default ha le consonanti.

Alla riga 67:

manifest = [

ci sono le definizioni di default per i tipi di dado, vedete che il dado 20 usa la stringa “digits” e il 20a la stringa “consonants”. Potete definire sopra, ad esempio, una stringa con le lettere che volete. Io ho fatto così:

myletters = "ABCDEFGILMNOPQRSTUVZ";

e ho cambiato la definizione del dado 20a mettendo la mia stringa al posto di quella già presente.

["20a", FACES_20, 0.12, myletters],

Dopo fatte queste modifiche dovete aggiornare la preview (F5), eseguire il render (F6) ed esportare in STL. Se sulle facce del dado non vi compare nulla (le facce sono, cioè, lisce), vuol dire che non avete copiato correttamente la libreria write.scad. Se la preview vi appare frammentata è normale, dopo aver eseguito il render dovrebbe essere a posto.

Qui ci sono le foto del dado che ho realizzato:

Su Github ho messo il file STL già pronto del mio dado da 8cm e il PDF della tabella che usiamo per giocare a Nomi, cose città. Buon divertimento. Per la stampa vi posso dire che ho utilizzato questi parametri:

  • Risoluzione: 0.1mm
  • Raft: non importa
  • Supporti: si, solo per zone a strapiombo sul piatto, ma su molte stampanti di fascia alta non ce n’è bisogno
  • Velocità: 60mm/sec
  • Riempimento: 20%

Tempo di stampa con queste impostazioni: oltre 10ore. Se realizzate il dado con un diametro da 8cm potete tranquillamente abbassare la risoluzione a 0.2mm e mettere anche una percentuale di riempimento più bassa.

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